Ho sentito un rumore forte. Ho girato la testa e ho visto l'ombra di un uomo che sembrava giovane e muscolare. Un raggio di luce lunare tocco' la faccia dell'uomo per un attimo, e quando l'ho visto, ero senza fiato. Era Felice. Aveva in mano una pistola. Lui aveva preso il fiammifero con la testa rota. Il tocco del soldato. Mi ha sorriso con gli occhi che brillavano di malizia. "Michele," ha sussurrato. Sentivo il suo alito che puzzava di whiskey.
"Lasciarci soli!" ho gridato forte, le lacrime formando nei miei occhi. Felice ha riso forte, la voce piena di rancore.
"Tu lo sapevi. Sapevi che se tornasse, Filippo sara' ucciso. Va bene. Tocca a me, no? Io decido. Tutte due."
Non potevo aprire la bocca per parlare. Non potevo muovere nessuna parte del mio corpo. Ero paralizzato dalla paura. Il tempo sembrava di passare in <<slow motion>>.
La pistola era di livello con la testa di Filippo. Ho battuto i miei occhi. E cosi', Filippo non c'era piu'. Ho trattenuto il mio respiro-- il sudore cadeva dalla mia testa. Le miei orecchie suonavano con l'eco dello sparo.
Felice mi guardo' negli occhi e ha detto,"Tocca a te." E il barrile e' stato puntato contro di me.
C'era un dolore straziante al mio petto. E poi, il buio.
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