“... tu non hai paura del signore dei vermi.
...
Ha insistito. – Tu non hai paura del signore dei vermi.
– Il signore dei vermi? E chi è?
– Il signore dei vermi dice: Ehi, fessacchiotto! Ora ti mando giù la roba. Prendila e ridammi il secchio. Sennò scendo e ti schiaccio come un verme. Sì, ti schiaccio come un verme...”
(p. 83, nuova)
In questa scena, Filippo parla a Michele della persona che l’ha cattura, che lo fa stare nel buco. Filippo associa Sergio ai vermi, perché Sergio gli ha detto “Ti schiaccio come un verme”: questa cosa sono il modo solo in cui Filippo conosce Sergio. Se sei catturato e la persona che l’ha fatto ha solo detto a te, “Ti schiaccio come un verme,” saranno le parole che sono collegate nella tua mente a questa persona. E Filippo l’ha fatto nella sua mente con Sergio.
Ma, questo non deve esser visto solo letteralmente: è possibile vedere come un esempio del modo con cui gli adulti trattano i bambini. Agli adulti—specialmente gli adulti nella vita di Michele—i pensieri, le voglie, le opinione dei bambini non sono importanti come questi degli adulti. Per Michele, il suo padre non l’ha permesso parlare del bambino nel buco; lui non ha avuto il tempo di ascoltare suo figlio mentre Michele aveva una cosa importante a dirgli. Agli adulti—a Sergio, e al papà di Michele, agli altri in Acqua Traverse—Michele, Filippo, tutti bambini sono i vermi. Non hanno la stessa importanza come gli adulti.
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