“Tu non sei l’angelo custode… E non sono
il tuo angelo custode” pg115
Una delle prime volte che Filippo vede
Michele lo chiama il suo angelo custode. Con questa metafora Ammaniti mostra l’innocenza
di Filippo. Il bambino nel buco vede Michele come la sua unica salvezza perché
crede che tutta sua famiglia sia morta. Soltanto in questa scena Filippo è disperato
e rinuncia la sua speranza. Questa metafora è specialmente importante perché ci
permette capire ed essere più compassionevole con la situazione di un bambino
senza sua famiglia e in queste condizioni.
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