Pagine

lunedì 19 marzo 2012

Attività


“Tu non sei l’angelo custode… E non sono il tuo angelo custode” pg115

Una delle prime volte che Filippo vede Michele lo chiama il suo angelo custode. Con questa metafora Ammaniti mostra l’innocenza di Filippo. Il bambino nel buco vede Michele come la sua unica salvezza perché crede che tutta sua famiglia sia morta. Soltanto in questa scena Filippo è disperato e rinuncia la sua speranza. Questa metafora è specialmente importante perché ci permette capire ed essere più compassionevole con la situazione di un bambino senza sua famiglia e in queste condizioni. 

Nessun commento:

Posta un commento