“Quella maledetta
estate del 1978 è rimasta famosa come una delle più calde del secolo. Il calore
entrava nelle pietre, sbriciolava la terra, bruciava le piante e uccideva le
bestie, infuocava le case…Il sole ti levava il respiro, la forza, la voglia di
giocare, tutto.”
Io non ho
paura, pagina 6 della
edizione nuova
Ho scelto quest’immagine e questa citazione
perché mostra l’idea dell’estate e del calore. L’estate è un simbolo del
romanzo perché con l’estate vengono la libertà e l’indipendenza in cui i
ragazzi possono giocare senza una preoccupazione. Ma il sole che brucia tutto
mostra l’idea che mentre c’è la libertà, c’è sempre qualcosa da cui le persone
non possono scappare. La mamma di Michele, per esempio, non può scappare dalla campagna.
Il bambino nel bosco non può scappare dal buco. Barbara non può lasciare il
gruppo di ragazzi. C’è la storia di Michele quando lui sta sulla sciovia e non
può scappare. La tema di essere intrappolato è uno del romanzo e il sole è un simbolo
di questo.
Sono di accordo con te, Will. Da bambina quando ero in El Salvador, mi piacevo giocare fuori accanto della casa di mia zia in campagna, e potevo giocare con miei cugini per tutto il giorno. Non c'erano le regole, e se poteva fare quello che voleva fare, ma il sole sempre era sopra noi, e eravamo stanchi dopo un largo tempo.
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